Design Vegano: anche l’home decor diventa cruelty free
Mai sentito parlare di design vegano? Nel Regno Unito è stato indetto un premio per i migliori arredi vegani. Materiali e tessuti sposano la filosofia vegan e diventano anche oggetto di design. Perchè il benessere passa anche dall’abitare.
PETA Vegan Homeware Awards 2018, questo il nome della competizione organizzata dalla fondazione britannica. Lo scopo è quello di promuovere prodotti, marchi e designer rispettosi dei diritti degli animali, ovvero privi di pelle, piume, lana e seta.
Se pensavate quindi che il mondo “veg” riguardasse soltanto il cibo da mettere a tavola e gli accessori di moda, vi sbagliavate di grosso.
La vita quotidiana di ciascuno di noi può essere circondata da mobili, oggettistica e materiali vegani. Tutto ciò viene utilizzato da chi desidera circondarsi di “green” ed è convinto che ogni cosa con cui giornalmente è a contatto debba essere prodotta correttamente.
Come spiega la fondazione PETA, i tessuti vegani hanno un’impronta ambientale minore rispetto alla devastazione causata dall’agricoltura industriale.
Sgabelli ricoperti di sale e mobili in argilla del Mar Morto. Il designer israeliano Erez Nevi Pana è sicuramente il più impegnato nella missione di portare i capi saldi vegani nel mondo degli arredi, come riportato nella sua intervista.
Una mostra dedicata ai suoi prodotti si è svolta allo Spazio Sanremo durante la scorsa Milano Design Week. La sua esplorazione del design vegano è iniziata con l’acqua salata del Mar Morto, con cui ha realizzato i suoi famosi sgabelli.
Per un vera casa vegana, i prodotti da usare non dovranno essere di origine animale. Tappeti, coperte e altri elementi realizzati in lana si sostituiscono con quelli in fibre come il cotone, canapa, cocco e bambù.
I materiali edilizi dovranno essere composti secondo i principi vegan: formulazioni vegetali, fibre sintetiche controllate e prodotti grezzi si trasformano così in “mattoni verdi”.
Per le vernici ci si dovrà orientare su prodotti che non contengano derivati dal petrolio né derivati animali, a base di sostanze minerali come argilla, acqua e oli vegetali, tra cui l’olio di arancio e l’olio di legno, che si ricava dalla spremitura dei semi dell’albero Aleurites.